COMUNE DI MONASTERO DI LANZO

Comune
Monastero di Lanzo (Mounësté) deve il suo nome alla presenza, intorno all’anno Mille, di un piccolo priorato di monache benedettine, detto di Santa Anastasia, dipendente dall’Abbazia di San Mauro di Pulcherada, sebbene sicuramente piccoli insediamenti umani fossero già presenti in epoca preromana.
I Benedettini diedero impulso alle coltivazioni e allo sfruttamento delle risorse esistenti anche con la costruzione di muretti a secco per terrazzare i pendii e con la creazione di una rete di sentieri che univa i centri abitati con i pascoli di alta quota.
A testimonianza di questa presenza resta il campanile romanico della chiesa parrocchiale della Gézia. Campanile che si ritrova stilizzato anche nello stemma quadripartito del Comune insieme a un abete, un castagno e a una mucca che pascola su una campagna erbosa.

Nel Medioevo le sorti della comunità si unirono a quelle della Castellania di Lanzo, alla quale apparteneva. Nel 1724 Monastero venne infeudato ai Giriodi, Signori di Costigliole Saluzzo, cui venne attribuito il titolo di conti.
Nel 1862 Monastero assunse l’attributo "di Lanzo" per evitare omonimie.

A partire dal 1880 si è verificato un progressivo spopolamento, legato all’impoverirsi di un’economia locale basata prevalentemente sull’agricoltura, e la popolazione è passata dai circa 2000 abitanti di quel periodo alle poche centinaia attuali suddivisi in una ventina di piccoli insediamenti che occupano per la maggior parte un ampio anfiteatro montano al cui centro vi è la Gézia, il capoluogo comunale. L’architettura è quella tipica dei villaggi alpini, con baite edificate o ristrutturate in pietra e legno, mentre i numerosi edifici religiosi testimoniano la fede di un tempo, conservando antiche e preziose memorie artistiche. Sono invece i boschi a ricoprire in gran parte il territorio comunale.

La profonda fede delle genti che hanno popolato il paese è ancora oggi testimoniata dalla presenza sul territorio di campanili romanici, chiese, cappelle, santuari, piloni votivi che conservano antiche e preziose memorie artistiche.
Tra di esse si evidenzia La Gézia, chiesa parrocchiale intitolata a Santa Anastasia. Ha origini molto antiche, che si possono far risalire al XII secolo, quando i monaci benedettini, decisero di erigere, probabilmente accanto a una cappella, il campanile in stile romanico, che si può ancora ammirare.
Su un’altura che domina l’abitato della frazione Chave sorge la chiesa parrocchiale dedicata a San Giovanni Evangelista, eretta nel secolo XVIII, che risulta così essere un ottimo punto panoramico sulle Valli di Lanzo e sulla pianura torinese. Essa è collegata alla piazzetta sottostante mediante una scenografica scalinata in pietra di 85 gradini.
Sulle montagne della località Marsaia, ad una quota di 1350 m, è stato edificato a metà del ‘700 il santuario dedicato all’Assunta. Su uno dei muri perimetrali è indicata la data: «1771» ma è sicuramente un ampliamento di un più antico luogo di culto. La sua fondazione è legata alla leggenda secondo cui, alcuni secoli fa, ad una pastorella sordomuta apparve una bella donna in cima ad un frassino e la guarì. I montanari la identificarono con la Madonna e decisero di costruire la cappella che richiese sette anni di lavoro.
Contatti
Frazione Capoluogo, 43, 10070 Monastero di Lanzo (TO)

45.3014734, 7.4400339