Dal Po al Monferrato: Tappa 1 Casalborgone - Piazzo

Tipo attività outdoor
ESCURSIONI TREKKING
Introduzione

Si parte da Casalborgone per dedicarsi immediatamente alla visita del Leu, centro storico di Casalborgone.

Si parte da Casalborgone per dedicarsi immediatamente alla visita del Leu, centro storico di Casalborgone. Si prosegue poi su strada Mongallo in salita per raggiungere il crinale del Bosc Grand nei pressi della vasca dell’acquedotto. Salendo vi è la possibilità di visitare la cappella campestre di S. Siro (coeva del Vezzolano, Sec XII). Raggiunta la cresta, il percorso dei Bosc Grand prosegue lungo il crinale su sterrata che dalla vasca acquedotto Smat diviene con fondo inghiaiato meglio tenuto e, superato il punto panoramico presso la vasca si dirige in falsopiano verso cascina Garrona (B&B), raggiungibile dopo circa 400 m (unica casa visibile sulla sinistra della pista, posta sotto una ripida parete, in corrispondenza di incrocio con la strada Val ferro che ridiscende rapidamente a Casalborgone a sinistra). Si prosegue dritti e in leggera salita proseguendo lungo un crinale molto panoramico tra coltivi e prati aridi (possibilità osservazione orchidee selvatiche in primavera), e dopo circa 300 m , dopo avere osservato di fronte a voi il Bric Scaletto, con una leggera svolta a sinistra si entra nel bosco di castagni querce e ornielli e inizia la discesa verso la Chiesetta di San Rocco, raggiunta dopo circa 600 metri su pista bianca. La chiesetta, recentemente restaurata con adiacente piccolo rustico che si vorrebbe adibire a foresteria, è posta in corrispondenza di un incrocio stradale tra le SP 102d e SP 97 (trivio per Cinzano, Casalborgone, Gassino); essa è un piacevole punto di sosta sotto ad antichi ippocastani. Le origini della cappella campestre, manutenuta dagli abitanti della zona e dove si celebrano due messe all’anno in onore del Santo. Risale al 1600 ed è dedicata al viandante San Rocco da Montpellier, cui sono dedicate molte cappelle in zona. Dalla chiesetta di San Rocco si prosegue lungo la provinciale n° 97 verso Cinzano per circa 100 m tenendosi sul lato sinistro della carreggiata asfaltata. Si volge quindi a sinistra per Strada Caola che con un bel percorso ondulato su strada bianca tra i boschi porta dopo circa 900 m ad un bivio: occorre lasciare la traccia principale e svoltare a destra, scendendo ripidamente verso il fondo valle. Siamo entrati nella Provincia di Asti e nel territorio del piccolo comune di Berzano di San Pietro, visibile per un momento prima di cominciare a scendere. Dopo 200 m di discesa, si incontra nuovamente l'asfalto, ci si tiene sempre a sinistra, sino ad arrivare alla Strada Provinciale n°16, che unisce Casalborgone a Berzano. A questo incrocio c’è un pilone votivo di mattone, conviene prendere la strada provinciale verso sinistra per 80 metri, superare cascina Bissolei sotto e attraversare la strada per svoltare per la strada bianca che porta al ponticello del Rio di Berzano e la sovrastante cascina Bissolei superiore. Dopo circa 300 m, in corrispondenza del tornante a sinistra si volge invece a destra, per un sentiero in salita nel bosco, che in circa 500 metri ci porta sul crinale che permette di affacciarsi sulla valle Ochera. Si è quindi arrivati ad incrociare una piccola strada asfaltata che conduce, tenendo sempre la sinistra, in poche centinaia sino alla bella chiesetta Romanica di San Giovanni, tra le piu’ antiche della zona (coeva all’abbazia di Vezzolano sec. XII): occorre risalire tenendosi a sinistra una rampa in asfalto malandato e passare di fronte alle Ca' di Bari, senza entrare nel cortile, si prosegue sul viottolo che aggira la cascina, piega a sinistra davanti all’antico forno, poi si alza con un paio di svolte nel fitto bosco raggiungendo una sella sul crinale; si sale a sinistra arrivando subito sulla sommità del dosso su cui sorge la chiesa di San Giovanni (360 m, 10 min a\r). Tornati al pilone presso la Ca’ di Bari, si segue la stradina asfaltata che va verso sud tenendosi poco sotto il costone boscoso e in breve si arriva al Cimitero ‘San Rocco’ di Berzano di San Pietro. La cappella in mattoni di San rocco è al suo interno, curiosamente duplicata da un identica cappella intonacata al suo fianco.Si prosegue in piano, confluendo su una strada che sale a sinistra e, poco prima della confluenza della SP 102 da destra, si lascia l’asfalto salendo a sinistra sulla scarpata per continuare in un campo: si percorre la traccia al margine del campo ( con i coltivi a destra e il bosco a sinistra), poi il sentiero si porta sul panoramico costone e presso le prime case di Berzano si arriva a un bivio. Si va a destra sull’antica strada, ora un viottolo, che pianeggia nella boscaglia, fino a uscire sulla provinciale. Dopo un breve tratto asfaltato in discesa, all’esterno del tornante si ritrova un sentiero che poggia subito a destra e con una lieve salita torna sulla provinciale in vista della cappella della trinità. Proseguendo sempre diritto, superando la cappella e tenendosela alla spalle, si raggiunge il Ristorante Conrado. Superato il ristorante, sulla sinistra, c’è un piccola discesa che porta alla piazza municipale con la presenza di un piccolo bar. Attraversare la piazza e risalire da una stradina che passa attraverso l’ufficio postale e il Ristorante Sette Colli, che sarà poi alla vostra destra. Raggiunta la SP per Albugnano andate a sinistra per circa 200 m finché non troverete sulla vostra destra una ripida salita a fondo cementato. Con una piccola disgressione, dopo qualche metro troverete sulla sinistra un piccolo parco giochi e poco più in la l’Agriturismo Marinella. Andando sempre dritto, su per la salita, si arriva a piedi di una scalinata che porta all’ex Chiesa di San Pietro. Se è una bella giornata, dalla terrazza di San Pietro si gode di una panoramica spettacolare sugli Alpi. Tenendosi San Pietro sulla destra bisogna scendere da una pista che costeggia un bellissimo prato di Girasoli ( in estate) e attraversa un rimboschimento di pino strobo, fino a quando si raggiunge un vecchio pilone in mattoni. Tenendosi San Pietro sulla destra bisogna scendere da una pista che costeggia un bellissimo prato di Girasoli ( in estate) e attraversa un rimboschimento di pino strobo, fino a quando si raggiunge un vecchio pilone in mattoni. Si prosegue finché non ci ritrova a un bivio, lasciando a sinistra la ripida discesa e, passando poco a valle di una grande roverella, si prosegue quasi in piano, al margine tra i campi (a monte) e il bosco (a valle). Il viottolo si abbassa un poco in una bella conca, poi si tiene sulla destra dei pali che segnano l’orlo di una frana in atto, che ha già eroso la pista e alcuni vigneti. Poi si ritrova il viottolo che esce dalla conca e prosegue a mezza costa sul bosco, confluendo subito su uno sterrato. Lo si segue con un breve tratto pianeggiante lungo lo spartiacque principale della collina, arrivando a un bivio in un bel punto panoramico da cui appaiono le colline del Monferrato. Si prosegue in piano e poi in discesa verso nord, sempre lungo il boscoso spartiacque; si lascia a destra una recente palazzina e su asfalto si va verso Gonengo (vedere proseguimento tracciato principale). Arrivando al trivio che separa i tre Comuni di Aramengo, Berzano San Pietro e Albugnano, si imbocca a sinistra la discesa verso Gonengo attraverso rigogliosi boschi lungo la strada inizialmente sterrata. Si prosegue per 700 m. fino al santuario di S. Maria, importante testimonianza della storia di Gonengo per il supposto miracolo avvenuto nel 1666. Si continua la discesa prendendo il bivio a destra fino a Borgata Tana e proseguendo fino alla strada provinciale 458. Al suddetto trivio, in direzione sud si raggiungono con variante al percorso originale Albugnano,l'Abbazia di Vezzolano e la SVC. Si gira quindi a destra attraversando la borgata Gonengo lungo la strada provinciale che costeggia il Rio Freddo. Si ammira a sinistra la cappella di S. Rocco e si prosegue per circa 50 m., girando dopo il bar a sinistra, lungo una stretta strada asfaltata. Dopo pochi metri a destra si imbocca una strada sterrata che sale per circa 500 m. tra campi e boschi verso Borgata Boi, che lasciamo sulla nostra destra. Proseguiamo a sinistra sulla strada comunale verso Aramengo fino all' incrocio caratterizzato da un pilone recentemente restaurato. Saliamo a destra fino al punto più alto del nostro percorso ( 403 m. ). Dai cascinali di Serra Alta si gode un panorama a 360 gradi che permette di ammirare l’intera vallata. Proseguendo diritto lungo una strada campestre, si scende a Borgata Masio, primo insediamento storico di Aramengo con la preziosa pieve romanica di S. Giorgio. Da qui si ammira da una parte tutta la valle verso sud e dall'altra l'intero paese dolcemente adagiato su un anfiteatro naturale con la maestosa chiesa parrocchiale ed il suo altissimo campanile. Si prende quindi la strada sterrata verso il concentrico e dopo circa un km si entra nel paese ammirando la storica cappella di S. Anna, patrona di Aramengo. Si attraversa il paese per circa 350 m., costeggiando il muraglione di sostegno del sagrato della chiesa parrocchiale di S. Antonio e, proseguendo verso la piazza municipale, si arriva al bivio del sentiero che scende a sinistra verso il “Ciuchet” ( v.mappa dei sentieri affissa all’angolo ). scendiamo attraverso foltissimi boschi di querce fino al fondo valle, dove preesisteva una antica fonte sorgiva : dopo aver attraversato il piccolo ponte sul Rio Mainìa, scegliamo uno dei tre sentieri segnalati che da lì salgono verso le cime delle colline circostanti. Lasciamo alla nostra sinistra il sentiero verso Ausano e alla nostra destra quello verso Cocconato. Proseguiamo per circa 1 km lungo quello centrale che costeggia la vecchia cascina Masogno in rovina, arriva al confine con il Comune di Tonengo. Da cascina Masogno ,sempre su strada sterrata, si prosegue in salita in mezzo al bosco. Giunti in prossimità del crinale il pendio si addolcisce e la vista si apre su di una zona molto caratteristica circondata da vigneti. Qui si prende una deviazione sulla destra in direzione di frazione “agli Ottini” (sentiero 207 Moransengo) su di una bella strada a mezza costa tra prati e frammenti boscati. Giunti in prossimità della frazione la strada diventa asfaltata. SI attraversa la frazione senza prendere nessuna deviazione salendo per la strada asfaltata che porta alla provinciale (SP18)all’altezza della chiesa di San Michele ben visibile di fronte. Attraversata la Provinciale si raggiunge la bella chiesa romanica per cui vale la pena una sosta per apprezzarne a pieno la bellezza. Da qui si si prosegue sempre sul sentiero per Moransengo per circa 800 metri dove si lasciano le indicazioni per Moransengo (bivio a destra) per proseguire dritto fino alla provinciale (SP103 per Moransengo) in corrispondenza del bivio per Cavagnolo. Si svolta quindi a sinistra in direzione dell’abitato di Tonengo. Si prosegue per circa 1 km su di una strada che pur essendo una provinciale è molto gradevole da percorre a piedi anche perché a bassissima frequentazione e attorniata da boschetti e prati. Si passa il bivio per l’antica cascina Moia da cui prende il nome il conosciutissimo ristorante di Tonengo. Si prosegue oltre il suddetto bivio per altri 400 metri fino a raggiungere la provinciale (SP18) nei pressi dell’abitato di Tonengo. Attraversata la strada a pochi metri sulla sinistra inizia una strada secondaria asfaltata che scende rapidamente verso valle. Percorse alcune centinaia di metri sulla destra si avvia in piano una strada sterrata. Si imbocca la suddetta e si prosegue parallelamente all’abitato di Tonengo visibile in alto a destra. La strada si addentra a mezza costa tra qualche saliscendi nel bosco. Spuntati di nuovo tra i prati si svolta nettamente a destra e si risale per una ripida salita che nell’ultimo tratto diventa asfaltata per poi raggiungere la provinciale all’estremo opposto del paese. Da qui si prosegue risalendo la provinciale per Lauriano per circa 200 metri e poi si svolta a sinistra in direzione di Casalborgone e borgata Pareglio. Dopo un centinaio di metri sulla destra si trova l’indicazione per Pareglio e la si segue. La strada prosegue in direzione della borgata in un tratto in piano fino alla residenza per anziani anni azzurri e poi inizia un tratto in discesa. Si raggiunge un bel punto panoramico. Di fronte una bella vista su Piazzo e le sue borgate, sulla sinistra le colline boscose che dal Cappello del Prete, sotto cui si spande il Bosco della comunità di Piazzo, scendono fino a Moriondo (frazione di San Sebastiano da Po) e dietro in lontananza Superga . Ancora più distanti le Alpi ben visibili specie nelle giornate limpide. Al fondo della strada comunale che attraversa l’abitato di Pareglio si imbocca una strada sterrata sulla destra. Questa porta in pochi passi, dopo uno stretto tornante, alla strada vicinale di Campiano che si diparte alla destra della precedente strada. Si inizia a scendere dolcemente il pendio che porta verso il fondo valle del Rio Valle. Dopo un primo tratto in mezzo a prati ci si addentra in un’area boscata per poi riemergere in una grande area aperta semi pianeggiante. Questi prati erano un tempo coltivati oggi, a causa anche dell’elevato frazionamento dei fondi che non ne permette un uso razionale risulta sottoutilizzata e in via di inselvatichimento. Nell’ultimo tratto di strada si passa in mezzo a pioppeti per poi emergere al fondo alla Valle del rio Valle dove si trovano ancora alcuni seminativi .Si gira a destra sulla strada principale che porta su a Piazzo e che presto diventa asfaltata. Dopo una curva a sinistra (la seconda curva dall’inizio della salita) si imbocca una ripida stradina sterrata a sinistra che taglia i tornanti passando per il bosco. In pochi minuti si raggiunge la borgata castello di Piazzo. Si svolta a destra e poi di nuovo a sinistra nella via che aggira l’altura su cui un tempo sorgeva l’antico ricetto di Piazzo. Proseguendo per circa duecento metri si arriva finalmente in vista della piazza comune antico ove termina la tappa 1.

Piemonte Outdoor
Accesso
Accessibile ai disabili: No
Accesso con mezzi pubblici:
Informazioni utili
Classificazione: Provinciale di media e bassa montagna
Interesse devozionale: No
Interesse storico: No
Periodo consigliato: Tutto l'anno

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