Santuario
Il Santuario della Madonna dei Martiri si trova sulla strada vecchia di Lanzo e fu costruito agli inizi del 1700 sui resti di un antico oratorio.
La Chiesa è un gioiello di grazia e compostezza architettonica, immersa in una vegetazione rigogliosa e campi silenziosi e circondata da un muro.
Elegante la facciata del 1779: il portale è affiancato da due nicchie che custodiscono altrettante statue di San Giovanni Bosco. Il Santuario, a pianta rettangolare, presenta un altare in marmo del 1891, sormontato da una nicchia in pietra con una teca in vetro contenente la statua della Madonna con in braccio Gesù. Di notevole pregio la cupola, in cui campeggia la figura della Vergine che, oppressa dal dolore e attorniata da quattro angeli, stringe a sé la croce. Celebrazioni solenni l’8 settembre e il 21 novembre.
Anche se non esistono elementi storici sicuri, i "Martiri" potrebbero essere i soldati della Legione Tebea (III secolo d.C.) fuggiti alla persecuzione di Massenzio attraverso le Alpi dalla Francia verso il Canavese, inseguiti dai soldati nemici. Era infatti questa vecchia strada di Lanzo che da Chivasso arriva fino a noi passando da Grosso a Mathi per poi svoltare verso Montebasso, Vallo fino alla Val di Susa.
Nei tempi antichi e medievali era l’unica strada usata dagli eserciti e dai pellegrini che scendevano dalla Francia verso la Pianura Padana, Torino, il novarese e il milanese.
La sua fondazione risale a un momento molto drammatico per il Piemonte, devastato dalle invasioni dell’esercito francese. All’inizio del XVIII secolo, quale segno di ringraziamento per la cacciata del nemico, fu costruita una cappella sui resti di un tempietto trecentesco, a sua volta sorto sul luogo di un pilone; durante gli scavi per le fondamenta, si rinvennero numerosi scheletri emananti una fragranza soave, segno inequivocabile di santità: i resti furono riconosciuti come appartenenti a soldati della Legione Tebea, unità militare romana composta da cristiani martirizzati per non aver voluto abiurare.
La Chiesa è un gioiello di grazia e compostezza architettonica, immersa in una vegetazione rigogliosa e campi silenziosi e circondata da un muro.
Elegante la facciata del 1779: il portale è affiancato da due nicchie che custodiscono altrettante statue di San Giovanni Bosco. Il Santuario, a pianta rettangolare, presenta un altare in marmo del 1891, sormontato da una nicchia in pietra con una teca in vetro contenente la statua della Madonna con in braccio Gesù. Di notevole pregio la cupola, in cui campeggia la figura della Vergine che, oppressa dal dolore e attorniata da quattro angeli, stringe a sé la croce. Celebrazioni solenni l’8 settembre e il 21 novembre.
Anche se non esistono elementi storici sicuri, i "Martiri" potrebbero essere i soldati della Legione Tebea (III secolo d.C.) fuggiti alla persecuzione di Massenzio attraverso le Alpi dalla Francia verso il Canavese, inseguiti dai soldati nemici. Era infatti questa vecchia strada di Lanzo che da Chivasso arriva fino a noi passando da Grosso a Mathi per poi svoltare verso Montebasso, Vallo fino alla Val di Susa.
Nei tempi antichi e medievali era l’unica strada usata dagli eserciti e dai pellegrini che scendevano dalla Francia verso la Pianura Padana, Torino, il novarese e il milanese.
La sua fondazione risale a un momento molto drammatico per il Piemonte, devastato dalle invasioni dell’esercito francese. All’inizio del XVIII secolo, quale segno di ringraziamento per la cacciata del nemico, fu costruita una cappella sui resti di un tempietto trecentesco, a sua volta sorto sul luogo di un pilone; durante gli scavi per le fondamenta, si rinvennero numerosi scheletri emananti una fragranza soave, segno inequivocabile di santità: i resti furono riconosciuti come appartenenti a soldati della Legione Tebea, unità militare romana composta da cristiani martirizzati per non aver voluto abiurare.
Contatti
Regione Corsani, 10070 Balangero (TO)