CULTURA & TRADIZIONE
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Personale dell’artista bulgaro Kiril Hadzhiev.
Nelle sue nove grandi tele le figure sono sagome che emergono come umanoidi tremuli, elementi dello spirito che si animano e si incarnano in corpi/corrente, angeli/tronco. Soggetti che campeggiano in mezzo alla scena e pare che assecondino segrete leggi naturali. Ultracorpi che l’artista muove attraverso la ricerca di una naïveté (im)possibile.
L’esito pittorico è una sorta di scapigliatura raffreddata e metallica, benché fluida: mercurio liquido sparso in un vortice di segni.
L’artista diventa demiurgo/metallurgo/webmaster occasionale, tecnico e poeta, lavoratore e oziatore di futuri incerti.
Nelle sue nove grandi tele le figure sono sagome che emergono come umanoidi tremuli, elementi dello spirito che si animano e si incarnano in corpi/corrente, angeli/tronco. Soggetti che campeggiano in mezzo alla scena e pare che assecondino segrete leggi naturali. Ultracorpi che l’artista muove attraverso la ricerca di una naïveté (im)possibile.
L’esito pittorico è una sorta di scapigliatura raffreddata e metallica, benché fluida: mercurio liquido sparso in un vortice di segni.
L’artista diventa demiurgo/metallurgo/webmaster occasionale, tecnico e poeta, lavoratore e oziatore di futuri incerti.
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