Orrido di Foresto

Tipo attività outdoor
VIE FERRATE - PONTE TIBETANO
Introduzione

L’itinerario si snoda all’interno di una profonda gola, scavata in tempi antichi dal Rio Rocciamelone, nelle rocce calcaree che sovrastano l’abitato di Foresto.
L’ambiente è cupo e spettacolare; il torrente che scorre impetuoso sul fondo del canyon crea cascate e pozze straordinarie. I fianchi dell’Orrido sono molto scoscesi e ripidi, in molti tratti verticali o strapiombanti.

Accesso

Da Torino autostrada A32 uscita San Giorio prendere direzione Chianocco girare a sinistra in direzione Bussoleno. Dal paese di Bussoleno dirigersi verso Susa lungo la SS 25 dopo due Km. svoltare a dx. verso l' abitato di Foresto, raggiunta la piazza della Chiesa parcheggiare.

Itinerario

Dal parcheggio imboccare la stradina a dx. subito dopo il ponte sul rio Rocciamelone, seguirla fino al termine dell'asfalto, proseguire lungo la strada sterrata pianeggiante che porta dentro l' Orrido, 10 min. dal parcheggio.

Oltrepassare la palestra di arrampicata ed affrontare il primo guado su di un minuscolo sbarramento, risalire facilmente il fondo del torrente fino a che la gola si stringe, quindi affrontare il secondo guado e portarsi all' attacco della Via Ferrata.

Percorrere il primo tratto, semplice e a pochi metri sopra l'acqua, fino all'inizio della prima cascata, superarla per facili scalinate, dopo di chè si incontra il primo ponte tibetano, che con andamento diagonale ci deposita sulla opposta sponda, una breve traversata orizzontale su rocce a strapiombo, a raggiungere il secondo ponte tibetano che ci riporta sul lato destro orografico della gola. Da cui inizia il lungo traverso che con percorso ascendente, si inoltra nella gola che diviene mano a mano più stretta e si raggiunge il caratteristico anfiteatro della seconda cascata, superarla lungo una scala verticale per oltre 30 m. Quindi con percorso più agevole, ma molto suggestivo arrivare al terzo guado, che da accesso alla terza cascata, un primo tratto facile ma sovente bagnato porta ad un piccolo strapiombo superato il quale con un estetico traverso si raggiunge il terzo ponte tibetano. Oltre il quale attraversato un minuscolo bosco all'interno della gola, si gira oltre uno spigolo e ci si immette nella bellissima Marmitta Dei Giganti che da origine alla quarta cascata; superata la quale l'ambiente cambia, diventando più ampio e luminoso. Si sale ora lungo un diedro inclinato, per poi scavalcare una piccola cresta e immettersi su di un ultimo muro verticale, oltre il quale si entra nel bosco per il momento ancora ripidissimo, si segue il cavo lungo una traccia di sentiero fino al termine delle difficoltà. Ancora un ripido sentiero attrezzato che con alcune giravolte ci conduce nella parte superiore.

Discesa

all'uscita si incontra la mulattiera di discesa cartello indicatore Foresto.

 

Nota:itinerario d'ambiente, con tratti strapiombanti. Il percorso non deve assolutamente essere affrontato in presenza di piene o comunque quando il torrente ha una grossa portata d'acqua soprattutto nel periodo primaverile durante lo scioglimento delle nevi, nei periodi in cui vi sono notevoli precipitazioni o temporali. Nel periodo invernale pur essendoci scarsità d'acqua è possibile trovare presenza di ghiaccio sul percorso.

 

Piemonte Outdoor
Accesso
Accessibile ai disabili: No
Accesso con mezzi pubblici: No
Informazioni utili
Interesse devozionale: No
Interesse storico: No
Periodo consigliato: tutto l'anno